martedì 30 dicembre 2008

Confine di mezzo

Troppo piccola per essere grande,
troppo grande per essere piccola.
Stando nel confine di mezzo.
Soffocata è l'anima di colei che nella linea di metà sta
Nè grande nè piccola.
Solo la diversità appare agli occhi di colei che si guarda allo specchio
con occhi soffocati.
Soffocati di un pianto mancato,
di un urlo rubato
che mai potrà riavere.

Buon 2009 a tutti!!!

domenica 28 dicembre 2008

La mia pace

Dove il coltello riga
Dove il cervello crepa,
Dove il volto si contorce
in mille diverse espressioni,
Dove la testa mi scoppia
in cerca di pace:
Dov’è la mia pace? Nella follia.

venerdì 26 dicembre 2008

Inesauribile disprezzo

Non una lacrima
che scenda da questo volto.
Un lago salato entra nelle vene
e qui scopa, stupra
quella fottuta malinconia
che con tanta violenza
senza alcun pudore
è entrata nel nucleo delle mie cellule:
un virus che mangia
e si nutre di me,
in simbiosi col suo amante,
rendendo il mio corpo
un'indeterminata successione di esplosioni.
La mia pelle trasuda odio
e fagocita amore per osmosi;
l'incontro dei due è clamoroso.
Aspre battaglie crescono quotidianamente;
e dentro lo sfottente intruso
come un becchino raccoglie il perdente del giorno.
Carontemente lo traghetta agli occhi
che impauriti alla sua vista
si rifiutano di piangere,
rendendo infinito
l'inesauribile ciclo del mio disprezzo.
Ti inviterei a usare il mio corpo come un bicchiere
per bere e saziarti del veleno che scorre in esso.

INDOMITA CONSORTE

Indomita consorte
Tu che disconosci il tempo
Vieni sul nero altare
e nutriti del mio sangue,
assorbi il mio spirito
e risorgi dalle mie putride viscere.
Io t'invoco.
Stendimi le iridi,
ed assorbi la mia terrena anima.
Liberami del suo carico.
Donami il tuo oscuro potere,
rendimi all'umano intoccabile.
Io t'invoco.

martedì 23 dicembre 2008

Dannato

Tentato dall'irrazionale ardore
Cerca di farti cadere nello straziante candore
Mille lame sono solo l'inizio della caduta
L'inferno aspetta con ansia la tua venuta
Solo quando il tuo corpo sarà finalmente straziato
Capirai che è stata un'illusione ad averti dannato.

BUON NATALE A TUTTI.

sabato 20 dicembre 2008

Nuda

Ho vestito ali d’angelo
Vegliando sui passi designati
Un dardo ne ha trafitto il volo
Come pagine di un diario
Le ali furono stracciate
La riconoscenza spesso è un precipizio
La fine di un inizio
Un sudario ricopre le mie carni
Coperte dal sangue di battaglie
Ne vinti né vincitori
Solo il tormento di una ferita
Non sì da pace!
L’attesa non risiede più sulla terra
Il tempo non concede spazio
Ad artigli smaltati
Di strappare alla prigionia della terra
La mia poesia
Voglio vestirmi di luce
Quella che un tempo
Vestiva a giorno le tenebre.

venerdì 19 dicembre 2008

Mancanza di coraggio

Questa vita è così piena d'affanni
che vorrei essere morta.
Ma cosa mi costringe a rimanere viva?
Non è chi mi vuole bene,
è la mancanza di coraggio.

mercoledì 17 dicembre 2008

FOLLIE

Dal mio modesto (ed alquanto relativo) punto di vista, non si può considerare una convenzione, intesa come una serie di regole prese da una comunità, come un ampliamento della propria libertà.

E' tutta una follia. Un enorme scannatoio. La vita è morte. Lo è sempre stata.

sabato 13 dicembre 2008

La mia febbre del sabato sera

Silenzio nella stanza buia, il vuoto che gira intorno, il cuore di ghiaccio, le lacrime spente, sguardo ribelle. La fredda monotonia del mondo che entra nella mente, scorre nelle vene, ma nn arriva mai al cuore, che lentamente controlla i battiti, dolci e freddi... Monotonia nauseante, odio per qualsiasi cosa, voglia di fare del male, voglia di infrangere cuori, voglia di vedere le persone piangere per amore, soffrire, dannarsi. Vedere le persone cercare risposte, fare domande, arrendersi e morire. Desiderio di uccidere, desiderio di riempire di odio le anime che amano. Nessuna debolezza, nessun sentimento scorrono nel cuore, freddezza assoluta, incapacità di amare, incapacità di soffrire. Silenzio, vuoto, ghiaccio, nessuna lacrima, sguardo ribelle, solo gli occhi si possono vedere, il resto del volto è coperto dall'oscurità... Anima libera, tenera e dolce. Freddezza nel corpo, coperto da un mistero mortale.

giovedì 11 dicembre 2008

Parole

Cosa mai potrei dire? Cosa potrei dire con questa voce rotta dall'emozione, con lo stomaco sottosopra e la nausea che riaffiora, insistente? Dovrei parlare, pronunciare parole che sembrerebbero vuote. Dovrei ripetere ossessivamente frasi ricorrenti e mai dimenticate. Eppure non è questo quello che voglio dire. Il mio discorso non posso pronunciarlo nè si può; non ha nulla di letterario, neanche la forma. Dovrei comunicare i trasalimenti che mi fanno sobbalzare ad ogni squillo, dovrei descrivere l'angoscia che avverto in precisi istanti, i silenzi contemplativi in cui sprofondo, cercando l'improbabile sensazione di un abbraccio. Dovrei trasmettere la sensazione di vuoto nella quale annaspo, tentando di restare a galla per continuare a rendermi visibile. Non è un discorso che posso pronunciare. Le sue sillabe sono silenzi, le sue parole ricordi, le sue frasi emozioni. Posso solo restare qui, ricettacolo di sensazioni. Lascio la lanterna accesa, nel buio.

martedì 9 dicembre 2008

La crisi

Come sempre, parlando del niente e di tutti coloro che ci stanno così bene e perfino ci si riconoscono, la sensazione a pelle è una leggera ombra di disgusto e un netto rifiuto, tutto ritorna ogni volta più carico delle vecchie ragioni, non resta altro che chinare il capo, aspettare che il vento spazzi via le foglie e che l'acqua conceda ancora le rocce e i bagliori del fondo, fare come se non ci sarà una prossima crisi, non è così difficile dimenticarsene, in fondo.

sabato 6 dicembre 2008

Perdita dell'Innocenza

L'uomo è una miriade di drammi... gli uomini sono una miriade di miriadi di drammi. Tuttavia, nessuno struggimento è tanto sublime quanto la passione che deriva dalla perdita dell'Innocenza, l'unica dannazione dell'uomo da cui tutte le altre si dipanano come rami di un immenso albero scarno e sepolcrale.

venerdì 5 dicembre 2008

Con un soffio

Gioco con le mie emozioni,
una manciata di biglie di vetro nella mia mano.
Per ogni biglia infranta un sogno si dissolve.
Resto a fissare il cupo riflesso della mia noia.
Biglia infranta, crepa nel mio cuore.
Frammenti di vetro, illusioni svanite.
Con sguardo apatico
osservo pezzi di intonaco che volano via,
senza tendere alcun muscolo,
posseduto da un' inerte volontà.
Cercando di andare al di là di questo velo
la mia anima si scioglie.
Tutto grava, nullla emana benefica essenza.
Ardo di una luce opaca.
Di grazia, sorella Morte,
spegnimi con un soffio.

mercoledì 3 dicembre 2008

La morte di un sentimento

Purpurea nel suo manto
aleggia la morte di un sentimento.
Prego che essa non mi porti via l' anima
e la seppellisca in un' oscura fossa colma di bugie e nebbia.
A te dedico un epitaffio di nero marmo
dove ho inciso le voci che parlavano nella mia mente
le notti in cui strappavo il sudario della mia coscienza.
Le nere tende della finestra
sono state lievemente spostate dal vento...
ho solo intravisto il pallido volto di una donna
chiudere gli occhi patendo non so quale dolore;
l' aria sembrava esanime,
come le mura che mi racchiudevano...
nel cielo il sole mi apparivacome un occhio che piangeva acqua e fango.
Purpurea nel suo manto
aleggia la morte di un sentimento...
una trama intessuta di sorrisi beffardi,
un' ombra che sfila silenziosa
lasciandosi dietro crisantemi di cenere.

domenica 30 novembre 2008

L'eterno splendore

Oh solitudine ci ritroviamo,
mia grande amica,
da tempo non ci si mostrava nell'oscurità opaca del tempo,
oh solitudine mi accompagnasti nell'eterno cammino sviluppandoti,
procreandoti come un cancro,
mi struggesti l'animo,
sfogando la tua ira con amori,
spingendo la mia esistenza nell'oblio,
asciugando le mie lacrime dal viso,
imponendoti come regina sul mio trono,
lo spirito come nube al vento svanì in una landa di speranza infinita,
l'inferno lo protrasse verso i miei occhi
e la speme che tanto desiderata era stata trovata
implose in se stessa
lasciando l'eterno splendore del nulla
in un buco nero sconosciuto ad animo umano.

mercoledì 26 novembre 2008

Maledetta amata tempesta

Giungerà tempo, di appagati sensi,
quando ogni affanno sarà dimenticato.
Giungerà il tempo della quiete!
Giungerà, ma ancor non è arrivato, così continuo,
nell’affanno, ad appagar miei sensi,
si che in prevision della quiete, io dica:
ben venga tempesta!

domenica 23 novembre 2008

La coscienza di sè

Ecco, accade che si abbia percezione di se stessi quando la solitudine è il limite invalicabile, proprio perché umano, che neppure il pensiero è capace di alienare da sé. La vita qualche volta diviene pura fenomenologia della solitudine; semplice manifestazione di un'essenza il cui ruolo è la scena della solitudine. La vita, prezioso tempo dell'essere umano, qualche volta sembra essere altra cosa dall'individuo a cui appartiene, quasi fosse un cieco destino che di tanto in tanto alienandosi dall'individuo che riflette, lo getta nella propria temporalità. Di qui il bisogno disperato, quasi folle, dell'uomo, che risvegliato dalla propria coscienza e divenuto esso stesso solitudine, si percepisce avendo coscienza di sé.

sabato 22 novembre 2008

Luce artificiale

Voglio dormire.
Chiudete i miei occhi,
non voglio più vedere
il sangue sui vostri visi,
i vostri corpi martoriati,
le vostre lacrime per me.
Fermate il mio cuore,
non merito più di vivere
ora che ho ucciso
l’ultima luce,
l’ineffabile raggio di sole.
_
Inizia con questa poesia: la storia è sempre la stessa, ma questa volta va scritta. Questa volta desidero che tutto rimanga e nulla venga dimenticato. Si è spento il sole. La luce artificiale di un misero lampione è l'unica illuminazione che ne rimane. Parafulmini al posto di pannelli solari.