venerdì 27 marzo 2009

A Lucifero

Bellezza vitrea, vorace, voluttuosa,
battezzami tua triste sposa.
Il tuo essere aleggia caldo,
nelle viscere del dolore splendente,
nel tugurio della solitudine.
Appena il passo si perde in un ginepraio
o il dì si affaccia più venefico che mai
ingemmi l'alcova, seduci la bestia latente
che è in me. Non prometti. Non tradisci Tu,
Poeta Maledetto della mia poesia
accogli ribelli ed esuli
sotto la tua ferita dove sgorga la vera vita.

sabato 28 febbraio 2009

Nerissima

Oggi mi sento come un temporale: grigia, tuonante, cupa, pericolosa, fulminante, elettrica, carica, potente, vibrante. Non so perchè o forse si. Ma tanto tutto resta uguale, ed io continuo a sentirmi pericolosamente cupa. Come il nero di una segreta da troppo tempo non esposta alla luce. Scura come una notte senza luna, senza stelle, animata solo da grida spezzate, stridori insoliti, voci sussurranti. Mi sento così. Mi pare che il buio debba avvolgermi ora, inghiottirmi e poi riportarmi fuori da sè con una nuova veste. Nera anche io. Tutta nera. Dentro. Fuori. Solo nero. Una vita nera. Nerissima.

venerdì 20 febbraio 2009

Sola

Ho abbracciato la solitudine, sono scesa nelle sue viscere e ho avuto un orgasmo continuato per interminabili minuti. E' stato ciò che di più sublime vi possa essere. Ma rinuncio volentieri a questa sensazione, a questo piacere, pur di avere il prossimo con qualcuno che non esista solo nella mia immaginazione.

venerdì 13 febbraio 2009

Una lacrima

Dolore di fuoco
come un fiume
percorre il vuoto
dentro me.
Trattengo il respiro
ingoio l'angoscia
mi volto e riprendo il mio cammino.
Lo so che c'è ancora
una sola lacrima.

venerdì 6 febbraio 2009

Vendetta

Il mio corpo è avvolto da spine,
il dolore è insopportabile,
ma non voglio che smetta,
perché il dolore più grande
è dentro di me, il mio cuore è a pezzi,
batte ancora solo per miracolo
vorrei che si fermasse
per far finire il mio supplizio,
ma non posso permetterlo,
non prima di aver consumatola mia vendetta.

lunedì 26 gennaio 2009

La mia vanità

Io non mancherò d'incontrarvi
nel profondo, al di là dei visi,
in quel limite prossimo,
dove la mia anima può ancora vedere.
E non mancherò d'arricchirvi
con quei piccoli particolari perfetti
propri di questa banale quotidianità,
per sentirvi respirare lentamente.
Solo allora la mia vanità sarà placata
dai miei gioielli,
ed ognuno sarà diamante o zaffiro
che rispenderà sulla indegna pelle nivea.

lunedì 19 gennaio 2009

Sabato sera

Lo cerco,
voglio ricordare ciò che mi ha provocato dolore,
per provarlo ancora...
Voglio sentire il mio cuore che sanguina,
voglio sentire le lacrime,
fredde e salate,
solcarmi il viso...
Voglio sentire il freddo della morte
pervardermi tutto il corpo,
in ricordo di ciò che mi ha fatto sentire
più morta della morte stessa.