Cosa mai potrei dire? Cosa potrei dire con questa voce rotta dall'emozione, con lo stomaco sottosopra e la nausea che riaffiora, insistente? Dovrei parlare, pronunciare parole che sembrerebbero vuote. Dovrei ripetere ossessivamente frasi ricorrenti e mai dimenticate. Eppure non è questo quello che voglio dire. Il mio discorso non posso pronunciarlo nè si può; non ha nulla di letterario, neanche la forma. Dovrei comunicare i trasalimenti che mi fanno sobbalzare ad ogni squillo, dovrei descrivere l'angoscia che avverto in precisi istanti, i silenzi contemplativi in cui sprofondo, cercando l'improbabile sensazione di un abbraccio. Dovrei trasmettere la sensazione di vuoto nella quale annaspo, tentando di restare a galla per continuare a rendermi visibile. Non è un discorso che posso pronunciare. Le sue sillabe sono silenzi, le sue parole ricordi, le sue frasi emozioni. Posso solo restare qui, ricettacolo di sensazioni. Lascio la lanterna accesa, nel buio.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
7 commenti:
in queste tue parole io mi ci sento...parole spesso schiacciate da un emozione...magari legate a un ricordo di qlk che è stato bello...ma poi si è trasfornato n malinconia...questo mi viene in testa...magri nn è ciò che ha mosso le tue parole...
Buonanotte!:-)
le parole del ricordo,i silenzi della malinconia,le emozioni non hanno bisogno di parole
Ciao alterata,il giochino puoi farlo anche tu.
Un abbraccio forte.
Nemmeno esistono le parole adatte per descrivere una sola emozione. Il vocabolario, per quanto ricco e per quanto si possano inventare nuovi termini, non potrà mai raggiungere la massima completezza.
le emozioni giocano brutti scherzi...
Ciao mia cara ^_^
la lanterna accesa nel buio...
ci vedo tutto un senso che se parlo ..altro che mattaaaaa..mi dici che son da ricovero ^_^
(ps: certo che ti accetto come sei, altrimenti non sarei sempre qui a romperti le scatole:)))
Un abbraccio ed un bacione
(scusami ma più tempo passa più ti vedo bella *:)
il solo modo per vincere il silenzio e l'angoscia del vuoto è restituire - attraverso le parole -al linguaggio quella dimora di cui siamo i semplici parlanti.
Solo il linguaggio svela e rivela la dimensione propria del nostro essere qui e ora, del nostro smarrirci per poi - ineluttabilmente - ritrovarci.
Un saluto
Posta un commento